domenica 22 settembre 2013

Sassuolo-Inter, l'amore trionfa



E' domenica mattina, la sveglia è anticipata, mi butto, sul divano c'è l'Inter in anticipo, bisogna essere lucidi.

Nella testa ho ancora la canzone "when the saints go marching in" sentita ieri sera cantata da Renzo Arbone.

Un presagio!?


Andiamo a giocare nel tempio della cardarina, il mapei stadium (perchè stadium?! perche?!). 
L'uomo più amato dai frabicatori di tutto il mondo, nonchè presidente di confindustria, nonchè presidente del Sassuolo, nonchè milanista dichiarato, mr. Squinzi aveva tempo fa detto che il suo sogno era battere l'Inter in serie A.
Sarà per la prossima.
Ma dicevamo, nel tempio della cardarina arriva un'Inter in forma, a seguirla in trasferta c'è anche il patron Massimo Moratti, con moglie e il nostro amico Mao al seguito. Non succedeva da tempo, il momento è cruciale.

In campo la solita Inter, senza novità di rilievo. Dopo aver consumato la sacca scrotale per le statistiche di Pardo, sulle sconfitte dell'Inter alla quarta giornata contro neo-promosse, inizia la partita.

Cosa dire se non che è stato un massacro?
Avversario imbarazzante, una passeggiata di salute che fa molto morale e ci riempie di gioia per i protagonisti della giornata. Commozione.

Ma approfondiamo con le pagelle:

Handanovic: s.v. Ci fosse stata una giornata di pioggia avrebbe lasciato il campo per non prendere freddo. Inutile come un finanziere ai seggi elettorali, ne replica le movenze passando il tempo a coprirsi gli occhi dal sole e sbadigliare. A un certo punto avvistato a molestare tifose in tribuna, è arrivato a chiedere una sigaretta a un raccattapalle minorenne.

Difesa: s.v. Davvero impossibile giudicare un reparto che contro i 4 attaccanti del Sassuolo non ha avuto il minimo pensiero. Degno di nota un recupero di Juan Jesus sulla linea laterale per evitare una rimessa, rischiando il crociato, e un rutto con cui Campagnaro ha fermato un doppio passo di Missiroli.

Johnny 10 di stima. Il nostro caro Johnny riesce a giganteggiare sulla fascia, prodigandosi nel suo colpo più riuscito nella ripresa: il doppio passo con passa che sbatte sul tacco e difensore talmente spaesato da svenire. Sostituito per avere la sua ormai solita standing ovation, viene rilevato da Wallace, che da oggi ribattezeremo il "nuovo Jonathan"

Taider 7. Segna il secondo gol e poi, boh, forse il terzo, quando un certo Pucino decide per non saper ne leggere ne scrivere di sbattere dentro la sua porta la palla. Il ragazzo sembra ordinato e deciso, da urlo il calcione gratuito rifilato a Schelotto che gli costa il giallo, ma lo fa entrare nei nostri cuori. Per uno che di sicuro non punta nella vita sulla bellezza, un inizio promettente.

Guarin 6,5. Gli manca il gol e si vede che ne soffre. Deluso per non avere fatto gol, cerca di portarsi a casa la tibia di Magnanelli senza riuscire in toto nell'intento.. Sfortunato.

Nagatomo 8. Il furetto giapponese ormai idolo incontrastato dell'ambiente bondage comasco, regala un'altra prestazione sontuosa cui manca solo per poca fortuna il gol. Coito interrotto.

Alvarez 8. il voto è una media tra il 7 che merita lui e il 9 che merito io per averlo preso al fantacalcio nell'ilarità generale. E invece 2 gol e 2 assist in 4 partite. Pigghia e porta a casa. L'indiscusso leader mondiale dei gol a partita finita anche oggi sonnecchia il primo tempo e poi inventa il quarto e il quinto gol, con un tocco di rapina e un assist al bacio, che non necessita di replay al rallenty, per LUI (ma ne parleremo dopo).

Palacio 9. Lui invece si dimostra sempre l'uomo giusto al momento giusto. Infila alla prima occasione la porta della squadra dell'uomo più amato dai consumatori di dreher e mortazza alle 10 di mattina, chiudendo la pratica dopo appena sette minuti. Stoico come sempre cede il posto per un pò di meritato riposo a LUI (ma ne parleremo dopo).

Cambiasso 9. Il capitano entra in campo con il cornetto sullo stomaco, si mette in mezzo e dirige i lavori con una calma degna dei grandi generali. Perchè ormai è così: si inizia valorosi guerrieri e poi si passa a essere strateghi. Dirige le truppe da allenatore in campo, poi a partita chiusa prima si mette con atteggamento da anziano di fronte a lavori pubblici con mani incrociate dietro la schiena, e poi decide di regalarci una perla di rara bellezza che ci fa ancora una volta urlare Estebaaaaaaaaan. Curiosamente mette un pallone sotto la maglia, nipotino in arrivo?

Bene, torniamo all'inizio.. una canzoncina in testa.. 
 
Oh when the Saints go marching in
When the Saints go marching in
Oh Lord I want to be in that number
When the Saints go marching in

Ricordi si aprono nella mia mente, la notte di San Siro di 3 anni fa con il Barca e le mille volte che abbiamo cantato quella canzone. Da troppi mesi non la intoniamo. Da troppi mesi quest'uomo bello e possibile non sgrana i suoi grandi occhioni azzurri.
 
E invece oggi c'è, si toglie la pettorina ed entra. Ovazione e coro per l'uomo del triplete.

E facci un gol,e facci un gol,
Diego Milito facci un gol,
ed è la Nord che te lo chiede,
Diego Milito facci un gol!


E allora finalmente LUI. Milito, 10: Entra si procura subito una palla gol, tiro a lato.
Poi segue l'azione di Alvarez e taglia in mezzo per anticipare difensore e portiere, gol.
Poi la chiude appoggiando un comodo passaggio in mezzo per il 7-0 e il ciao ciao al presidente milanista e un due cioccolatini per il nostro presidente che va via e nella sua forse ultima settimana al timone vede dal vivo due gol del Principe Milito, come nella notte più bella dei suoi 18 anni all'Inter.

E ci da un entusiasmo incredibile, trasformando in qualcosa di speciale questa vittoria contro una delle squadre più indegne viste negli ultimi anni in serie, che caro presidente milanista, abbiamo asfaltato (ironia della sorte).

Ancora commosso, sentitamente vostro, 
GodEsteban



ps: riceviamo e pubblichiamo volentieri la segnalazione del nostro caro amico Angelo Mario Moratti che ci segnala la sua intervista è ormai il primo risultato di Google associato alle interviste a suo nome.
Ciao Mao, sempre in gamba!

1 commento:

  1. Diciottesimo del secondo tempo avverto dalla finestra un 'Diegoooooooooooooooooooo" seguito da un ululato, ovviamente anch'io mi accodo a quel suono ululando al vendo....Il principe e' tornato e lo fa alla sua maniera. Doppietta per finire un avversario gia morto ed euforia della squadra a tremila. Una cosa va cmq sottolineata la professionalita di quest'uomo e il gruppo finalmente unito. Alvarez a mio avviso ha fatto una giocata pregevolissima e voluta su quella fascia per servire unicamente il Principe. I festeggiamenti poi del team da commozione post parto! D'accordo su tutta li linea con le pagelle. Palacio si rivela ancora il nostro asso nella manica, l'unico di fare la differenza. Guarin troppa frenesia....mi sembra Amedeo Poldo Maria quando tenta di accoppiarsi ma non becca l'orifiizo della controparte! Cambiasso, poesia pura. Una perla balistica che basta a farti star bene sino al Derby. Un plauso va anche al mister....10/11 dello scorso anno, eppure tutta altra cosa...oggi non mi e' balenata per un'istante l'idea che non finisse in goleada per noi, l'anno scorso anche in queste partite si soffriva. Alvarez, a risulato ottenuto, e' suntuoso. Kovacevic deve imporre la sua personalita e non limitarsi a fare il compitino. Oggi ha fatto davvero ben poco, quando avrebbe dovuto spaccare pali a traverse.

    Un paio di considerazioni in chiusura:

    • Basta alibi! Svegliatevi coetanei. In Italia la meritocrazia esiste. Schelotto ne è la prova. Dopo 6 mesi è stato spedito nel tugurio che merita.
    • Una discoteca, un ristorante, un club raggiunge un certo status, crea aspettative e desiderio perché applica una certa selezione all’ingresso, evitando l’entrata a cani e porci. Ecco se vogliamo dare lustro al calcio italiano, evitiamo di far entrare in Serie A certe squadre di basso livello…. già basta la Juve!

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