lunedì 18 marzo 2013

come diceva quello: molti nemici molto onore!

Premetto che per poter fare una disamina completa della partita del Dall'Ara ho dovuto vedere il secondo tempo in differita, poichè causa impegni del sabato sera ho assistito unicamente al primo tempo.
Partiamo però da un momento topico della partita, l'esultanza giustissima e giustificata del mister Antonio Conte, uno che in un anno e mezzo di lavoro ci ha fatto vincere uno scudetto (e probabilmente il secondo) una supercoppa italiana e ci ha regalato, fin ora, i quarti di champion's league.
Ebbene, l'allenatore salentino è pienamente giustificato nella sua esultanza rivolta ai propri tifosi poichè sul campo stava maturando un risultato importante ai fini del trionfo finale. Non comprendo perchè Mourinho che si è lasciato andare a gesti ancora più plateali fosse in un certo senso giustificato, mentre a Conte non gli si concede niente. Pioli non venga a parlare di rispetto e si vada a vedere lo striscione esposto dai suoi civilissimi tifosi.
Sottoscrivo le parole usate da conte nel post-partita. stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Non si può assistere inermi a questa escalation di violenza, non solo verbale ahimè.Insomma il calcio è pur sempre uno sport e se, come è giusto, la juventus trionfa ed è fermamente davanti a tutti, va bene rosicare, ma si cerchi di non esagerare.
Oltretutto non mi sono ancora chiari i motivi per cui a Bologna la partita con la Vecchia Signora sia sentita in questo modo. La tristissima tifoseria felsinea si accende unicamente per la sfida con i bianconeri, eppure loro non possono minimamente pensare di competere con l'armata juventina.
Lasciando i poveri bolognesi alla loro sorte, veniamo ai numeri.
BUFFON 6,5: direi inoperoso come spesso gli capita, ma nelle prime battute del match si traveste da libero vecchia scuola e blocca in maniera perfetta un Gilardino lanciato verso la porta;
BARZAGLI 6,5: difficile trovare parole nuove per questo muro umano;
BONUCCI 6,5: nessun errore, ma neanche uno. Questo basta!
CHIELLINI 6,5: efficace come pochi difensori nel nostro campionato e non solo. Grande merito di azionare Giovinco nell'azione del secondo goal;
PADOIN 6,5: seppure ogni volta che lo vedo negli undici titolari enuncio uno per uno i santi e le madonne del calendario di Padre Pio che mia madre gelosamente custodisce, devo dire che sta volta il suo lo ha fatto bene;
VIDAL 6,5: decisamente in palla il mastino del centrocampo bianconero, peccato per la scarsa lucidità in fase realizzativa;
PIRLO 6,5: col passare del tempo si mette in cabina di regia e sforna i suoi passaggi ad aprire il gioco e le maglie della difesa avversaria;
MARCHISIO 7: grande prestazione e non soltanto per il goal della sicurezza, ma per la instancabile corsa e per l'inesauribile pressione portata agli avversari;
PELUSO 6: scende spesso sulla fascia e grazie alla sua pressione il bologna non passa sul versante sinistro, spero comunque che Asamoah ritorni presto al top della forma;
GIOVINCO 6: soprattutto nel primo tempo sbaglia praticamente tutti i passaggi e anche gli appoggi più semplici. Più pimpante nella ripresa dove mette lo zampino nell'azione del secondo goal;
VUCINIC 7,5: quando non entra in campo scoglionato fa la differenza. La classe e la tecnica sono quelle del campione. Per giustificare il voto basta segnalare il goal del vantaggio e l'assist per il goal di Marchisio.
Insomma, vittoria fondamentale che ci permette di tenere le inseguitrici a distanza (quasi) di sicurezza, ma va tenuto bene a mente che i quarti con il bayern monaco potrebbero influire sull'inerzia del campionato, quindi mai e dico mai calare l'attenzione.
Discretamente soddisfatto, in fede.
Geom. Luciano Calboni


giovedì 14 marzo 2013

Per fortuna che son interista



Mah siiiii!! ammettiamolo pure, oggi pomeriggio chi di noi aveva quella strana eccitazione pre partita? Nessuno. Ci saremmo si seduti innanzi alla televisione, ma giusto cosi, per dovere! Ed invece già dopo venti minuti, quella scelta avvenuta in un’istante non meglio identificato della nostra vita, che ci ha portato ad abbracciare i colori nerazzuri, ci appare come l’unica cosa che in fondo non abbiamo sbagliato nella nostra esistenza. Ebbene si, dopo il gol di Antonioooooooo, l’apatia, si è  trasformata in eccitazione, per poi strabordare in estasi al goal di Rodriiiiiiiiigo! Passano i minuti, c’è una sola squadra in campo, che attacca, detta i tempi del gioco….i giocatori in maglietta bianca solo un’inutile ornamento sul manto di San Siro. Attenzione a un certo punto punizione. Va a batterla il più forte di tutti, l’unico in grado di dare del tu al pallone…tiro normale, ma deviato. E’ goal! Goal, GOOOOOOOOOOAAAAAAAL! Il terzo! Pareggio! 
E’ libidine allo stato puro. E’ Interismo. Uno dei momenti più esaltanti della mia vita da tifoso. L’imponderabile è ora realtà. L’Inter agghiacciante degli ultimi giorni, forse settimane, se non mesi, sta dominando contro una squadra di tutto rispetto, strameritando il risultato. A San Siro è delirio! Sulle poltrone d’Italia, qualunque sia la propria squadra, si ride! 3 a 3 e palla al centro. E' REMUNTADA!

Sembra la giornata perfetta. Il peggiore di tutti è Guarin. Persino Jonathan merita un’ampia sufficienza. Kovacic suntuoso, Palacio letale e chirurgico, Cassano un altro pianeta. E’ tutto terribilmente bellissimo. A due minuti dalla fine, la luce dell’aldilà si palesa innanzi ai miei occhi! Palla filtrante per Cambiasso, Esteban incrocia solo innanzi al portiere…..fuori! Noooooo Cristoooooo Noooooooooo……..sarebbe stata l’apoteosi! Il delirio dei sensi! Goal qualificazione siglato dal mio mito! Il tempo scorre triplice fischio. L’aria si fa sempre più frizzante, la qualificazione è ad un passo! Porca miseria non possiamo uscire proprio ora sul più bello! Vinciamo 3 a 0, Handanovic praticamente inoperoso se non fosse per quella parata al 80esimo…..Incominciano i supplementari. Due minuti, ora si che avviene l’imponderabile, goal del Tottenham. San Siro gela! Canary Wharf impreca! Amarezza!

Ma sul campo si continua a correre….Quinto minuto del secondo tempo supplementare. Un altro segnale divino sul cielo del Mazza: goal dell’argentino Alvarez. In the new Pope, we trust! San Siro si riaccende…..ma il tempo corre più veloce. Triplice fischio. 4-4, Inter definitivamente a casa!
Parafrasando la citazione di un film: “La vita è troppo breve per non essere interisti!”

lunedì 11 marzo 2013

La capolista se ne va!!!!

Molto probabilmente, come l'anno scorso, rimarrò l'unico in questo blog a festeggiare e scrivere delle vittorie della mia squadra del cuore (Goebo latiti ultimamente).
La domenica è di quelle che contano, si incomincia a sentire il tepore della primavera e le sensazioni iniziano ad essere quelle particolari, quelle indescrivibili che si sentono soltanto in quelle giornate che paiono essere decisive, una svolta nella stagione insomma.....
Le partite incominciano ad essere davvero poche e allo Juventus Stadium si inizia a sentire l'odore del sangue, quello degli avversari ovviamente.
Si gioca su due campi e da li passa la lotta scudetto, Torino e Verona.
La Juventus fin dal primo minuto impone il proprio gioco, il catania spumeggiante visto molto spesso quest'anno costretto a giocare con 11 uomini nella propria metà campo senza possibilità di creare una, dico una, azione pericolosa per la porta di Buffon.
Dall'audio del campo sento un urlo...capisco subito cosa succede, da Verona arrivano buone notizie.
La Juventus continua a macinare gioco ma con gli avversari che si difendono con tutti gli effettivi stenta a trovare il guizzo vincente.
Clamoroso al Bentegodi, Chievo 2 Napoli 0!
Incomincio ad innervosirmi, si va negli spogliatoi sul risultato di 0-0 e non va bene!
Si riparte con i secondi 45 minuti che guardo in piedi, cercando di spingere la mia squadra all'assalto decisivo ma con scarsi risultati, è un assedio che non produce i frutti sperati e meritati.
Conte effettua tutti i cambi disponibili, Giaccherini spreca un ottima occasione tentando una giocata personale invece di passare il pallone al ben posizionato Matri, inizio a pensare che assisterò all'ennesima occasione mancata.
Inizia il recupero.....i santi e le madonne si sprecano, il Vitale mi manda un sms imprecando contro Giaccherini, ma quest'ultimo al 91esimo stoppa di petto una respinta del portiere avversario e insacca il goal dell'1-0.
Casa Calboni diventa una bolgia, mamma Calboni rischia l'infarto a causa delle urla di Calboni senior e Calboni junior, il Vitale mi manda un altro sms inneggiando questa volta a Giaccherini e cambiando quindi idea sul calciatore nell'arco di 30 secondi netti.
Triplice fischio, Napoli a -9 con dieci partite alla fine del campionato, mi sfrego prepotentemente la sacca scrotale, non nomino quella parola, ma penso che Agnelli non è Bersani e che la Juventus non è il PD, quindi la vittoria finale non dovrebbe essere poi cosi lontana....
Preso da deliri di onnipotenza niente pagelle oggi, ma un paio di considerazioni:
1) l'attacco ancora una volta non si è dimostrato all'altezza della maglia che indossa e mi riferisco in particolar modo ai due titolari che seppur volenterosi, non riescono proprio a metterla dentro e dimostrano di non aver mai trovato il giusto feeling nonostante le numerose partite giocate insieme;
2) c'è un nome che riecheggia nello Juventus Stadium a fine partita, è il nome di un ragazzino di neanche 20 anni, PAUL POGBA. Trascina la squadra per novanta minuti, anzi novantaquattro. Forza fisica e classe da vendere. Un campioncino che va conservato nonostante il suo procuratore sia Raiola. Si merita un bel 10!
JUVE STORIA DI UN GRANDE AMORE!!!!!
In fede
Geom. Luciano Calboni

venerdì 8 marzo 2013

Una rassegnante giornata di sport

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Che non ci si venga a dire che questo e’  un blog curato alla pene di segugio da un manipolo di onanisti bevitori. Qui facciamo le cose seriamente! Interviste introvabili su ogni altro organo di informazione, punti di vista controtendenza (e contro ogni logica), spaccati di vita vissuta. Insomma il covo ideale di ogni italiano sub medio. Ieri uno di questi italiani sub medi, circondato da connazionali pari grado, ma anche molto peggio, era per voi e solo per voi nella tana degli Spurs. 

Quanto segue e’ la cronaca della strage andata in scena a White Hart Lane in un’uggiosa serata londinese. Il sottoscritto alle ore 5:00pm fa scattare il triplice fischio a lavoro e con fare arrogantemente papale saluta tutti i colleghi sentenziando risultati stratosferici a favore dei propri colori. Ore 6:40 arrivo allo stadio. Complesso di dimensioni garagesche immerso tra una prateria di case tristissime in perfetto stile sovietico. Lontana anni luce la maestosità di San Siro. Il profumo di salamella, peperoni e cipolle lasciate rosolare su uno strato di unto dai paninari italici e’ solo un poetico ricordo. Qui fuori dallo stadio una quiete surreale. Qualche baracchino vendente sciarpe e cimeli vari, qualche paninaro subsahariano, qualche paninara bulgara, non una bottiglia di birra ma solo tanto sterco di cavallo per terra. Intorno allo stadio, qualche sparuto drappello di tifosi interisti (cit. Pizzul), qualche poliziotto equino munito. Ore 7:00 entro allo stadio. Non c’è bisogno di documento, bolla di accompagnamento, certificato sanitario come si usa da noi, ma c’è una prova fisica da superare: i tornelli. Si passa attraverso una porta strettissima, si mostra il biglietto e poi ecco la prova. Nel tornello si entra ponendosi di lato e camminando a mo’ di granchio, ed anche cosi si passa a fatica. Un connazionale, fremente di ostentare le sue origini sancisce: “Meno male ho cagato prima di venire altrimenti non ci passavo”.
Supero agilmente il tornello, 10 gradini e taaaaaac dentro lo stadiucolo. Mi accomodo in un settore ospiti pressoché deserto, mi guardo intorno, stadio deserto, non c’è anima viva sugli spalti: avrò sbagliato giorno?!?! Passano i minuti osservo, giudico, scambio due chiacchiere con altri compagni di sventura. Alcuni puzzavano come capre e con un alito fortemente vinoso e già a 60 minuti dalla partita si riferivano al divino accostandolo ad ogni sinonimo possibile che la mente umana possa creare per identificare il suino. Bene, io non sono un santo, ma piuttosto infastidito, cambio posto, in fondo ho 2 biglietti con me, quindi scatta il cambio postazione. 7:10pm mi accomodo altrove, lo stadio inizia a riempirsi come anche il settore ospiti. Sulle mura sino ad allora immacolate iniziano ad apparire striscioni del tipo: “Inter Club Taranto ovunque presente”, “Andria”, “Inter Club Veglie”, “Soleto presente”. Nell’aria un unica lingua su tutte: il barese. Di interisti nordici ancora non vi e’ traccia. Si aspettano insomma quelli della Nord. Intanto disquisisco amabilmente con padre e figlio venuti appositamente da Monopoli per vedere Cassano. In loro e’ rappresentato il genio. Intanto non parlano, urlano. Totalmente tappezzati di nerazzuro sotto un anonimo giaccone. I due avevano maglietta Inter, sciarpa Inter, felpa Inter.....ma qui il colpo di genio: cappello del Tottenham in modo da poter andare in giro tranquilli senza correre il rischio mazzate. Si discute di schemi, di calciomercato, dei tempi andati. Entrano i calciatori in campo per il riscaldamento: Spurs in campo fischi e buuuuuuh che sovrastano gli applausi dei nostri sostenitori. Entra Handanovic: delirio. Entra Cassano: estasi. Il signore di Monopoli si erge e grida: “Antooooo di Bari agg’ venut’!”. A piano a piano entrano tutti gli altri, si leggono le formazioni, si commenta. Ci si lamenta. Intanto e’ quasi tutto pronto per il calcio di inizio. Di colpo lo stadio stracolmo. 




Riecheggia il tristissimo inno dell’Europa League, che per chi ha vinto la Champions appena 3 anni fa, è una pugnalata al cuore. Fischio di inizio. Lo stadio ordinatamente seduto. Gli italiani ovviamente in piedi, rimarremo cosi per 90 minuti. Qualcuno si lamenta: “Cccccccristo ho pagato 43 euro, e voglio sedermi”. Ma imperterriti la massa nerazzurra rimane in piedi con i seggiolini chiusi. Troppa tensione. L’aroma della strage e’ troppo forte per star seduti. Atmosfera comunque piacevole, niente barriere, reti di protezione, curva ospite accanto ai tifosi avversari seduti e divisi soltanto da una decina di stewards anche piuttosto gracilini.
Intanto la partita è iniziata. Si gioca in una meta soltanto: la nostra. La difesa è raccapricciante. 6 minuti e già sotto di un goal. L’umore non è nei migliori, e tra la tifoseria già iniziano le prime sentenze inequivocabili e senza possibilità di appello. Altri 12 minuti, e un altro goal. Non è gioco questo è un massacro. Inter inguardabile, messa in campo senza nessuna logica. Squadra di calciatori (loro) contro una rappresentativa di impiegati comunali (noi). La squadra gioca con un 6 4 0 imbarazzante. Prendiamo palla a caso in difesa e la lanciamo davanti dove non c’è nessuno. Ci ritroviamo miracolosamente palla tra i piedi a centrocampo e la lanciamo verso il vuoto. Cassano dovrebbe essere il nostro centravanti e sta invece sulla linea di centrocampo. Pereira si improvvisa attaccante, l’unico che tenta di far qualcosa è Alvarez. Lungi da me difenderlo, ma è l’unico che  nella prima parte si muove (lentamente) ma si muove senza cercar di improvvisare. Però sempre troppo lento, e non ha mai nessuno che accompagni l’azione. Su di lui sempre in 3 minimo a marcarlo. Quindi le sue incursioni si infrangono come peti al vento. Intanto il Tottenham è un rullo compressore, noi soffriamo ma il tifoso interista cmq anche in questi casi si esalta perché fondamentalmente è un tifoso masochista. Ed ecco che iniziano gli urli contro Alvarez e Pereira. Cassano viene invitato a “muovere il culo”. Intanto i miracoli di Handanovic non si contano più. Il pensiero della goleada non mi dava pace. Ad un certo punto angolo per noi. Cassano lo batte proprio sotto il nostro settore. Gli si possono contare i brufoli. La folla interista benche sotto di due goal è in delirio: “ANTONIOOOOOOOOOOOO”, “Mena Antooooo segna”, “Antoooo piensici tuuuuu”....poi sempre il signore di Monopoli in piena estati ribadisce: “Antoooo di Bari agg’ venut’”....ti tutta risposta un corregionale a qualche metro sentenzia: “Bari Merda”. Insomma a Londra, la faida fratricida Bari Lecce si ripropone. Antonio batte, ma nulla di fatto. Risoffriamo, poi di un tratto palla ad Antonio a centrocampo che la colpisce malamente di tibia, la palla si impenna, cade sui piedi di Alvarez, che scarta fortuitamente un avversario, è a tu per tu col portiere, lo fissa, mira sul secondo palo, lui e la porta niente di più, sgancia il tiro....fuori. La curva si incazza. Improperi, insulti gratuiti di ogni tipo contro tutto il popolo argentino, scene di disperazione collettiva. Alvarez si butta a terra coprendosi il volto, mentre una scarica di “Sei una merda” gli piove addosso. Da quel momento ogni volta che tocca palla, inondato di fischi ed urla. In questo caso, il tifoso interista e’ proprio pessimo, non capisce che cosi facendo il giocatore non può che peggiorare....cmq ammetto che sul goal divorato anch’io ci ho dato dentro. E comunque oltre Handanovic, Alvarez era l’unico che faceva qualcosa. Kovacic sacrificato  in fase difensiva, credo sia una mazzata al suo morale. Intervallo. Cori contro Stramaccioni, intanto Guarin continua a riscaldarsi (ha iniziato a farlo dal ventesimo del primo tempo). In mezzo al campo intanto spunta El Trenza. La folla si rianima. La REMUNTADA di Catania sembra possibile. In questi casi tutta la fanciullezza dell’interista viene fuori. Il suo romanticismo, il suo essere sognatore, il suo essere un po pazzoide. Ed ecco che Stramaccioni diventa per alcuni uno stratega. 

Si riprende. Interisti rincuorati, si allibiscono quando vedono la sostituzione: fuori il nostro migliore difensore Juan, dentro El Trenza.... Vabbè si inizia a sperare. Ma di uno schema neanche l’ombra. Palla gettata a Palacio e speriamo bene. Ma all’8 lo stadio si alza in piedi, un altro illustre sconosciuto dei loro ha segnato. Addio. Due minuti dopo, a risultato acquisito e dopo mezz’ora di riscaldamento, entra Guarin. Ma fa poco anche lui e lo fa pure male. Molle nelle gambe e con pochissima inziativa. La curva ne risente. Ma si rianima quando si alza dalla panca l’idolo della Nord: Jonathan. Non credevo godesse della simpatia dei nostri. Alcuni lo chiamano amorevolmente Johnny. Intanto uno di molto sotto Lecce, con tipica pella contadina arsa dal nostro sole, sentenzia un no sense clamoroso: “vabbè entra Jonathan ma vediamo il lato positivo della cosa, almeno non vediamo più Alvarez”.....Questa ancora non l’ho capita. Ieri avrei preso tutti a scalpellate nell’ano, ma Alvarez non sarebbe stato certo il primo della lista. Come detto, mi sembra quello che si e’ impegnato di più. Cmq entra Johnny. Mentre scalpita per entrare dalla curva si alza, accompagnato da un maremoto di mani vibranti un “ooooooooooooO”, scatenandosi in un “oleeeeeeeeeee’!!!!!” appena entra sul terreno di gioco. Alvarez esce dal lato opposto alla panchina e saggiamente (per la sua incolumità) decide di passare dalla parte opposta alla nostra curva. Da qui, infatti, si levavano grida minacciose di una signora barese col colbacco e Luis Vuitton munita, gridante: “Passa da qui vigliacco!” Il tempo passa tristemente senza che nulla accada per noi, lanci a capocchia verso nessuno, il contadino leccese, con l’aria di uno che ne sa, dice “che se ormai non si guardano più nello spogliatoio, figuriamoci se lo fanno in campo”. Insomma interismo allo stato puro. Intanto parte qualche coro dal resto dello stadio. Che comunque quando canta all’unisono è una cosa meravigliosa che ti concilia con questo sport, anche se perdi 3 a 0 e la fredda umidita penetra nelle ossa e ti fa crescere dei splendidi porcini sul glande.


Finisce mestamente la partita me ne ritorno a casa tra una marea di composti tifosi autoctoni evitando di saltare su qualche ammasso di materiale organico, detto comunemente merda, lasciato da qualche cavallo-poliziotto. Prendo il treno, vagone pieno di spurs commentanti la partita, intravedendo lo sguardo cupo di qualche interista. Rientro dopo 1h a casa, e mi stappo una Guinness leggendo amaramente la Gazza.

Qualche spunto di riflessione:
·       Stramaccioni ha sbagliato totalmente la formazione iniziale
·       Stramaccioni ha sbagliato cambi e tempistica dei cambi in maniera imbarazzante
·       Abbiamo una qualità media di giocatori scandalosa
·       Guarin non può fare più di una partita a settimana
·       Cassano non corre, ma cammina. E vederlo dal vivo e’ a tratti irritante, proprio perché si muove pochissimo
·       La squadra è completamente frammentata tra i reparti. Nessuno segue il portatore di palla.
·       Gli inglesi ci hanno dimostrato che a calcio si corre per 90 minuti. Noi abbiamo passeggiato
·       Pereira è veramente brutto dal vivo. Oserei dire raccapricciante
·       Difesa indegna. Quanto sarebbe servito un Materazzi ieri giusto per far capire agli avversari che se avessero esagerato le loro caviglie, e conseguente carriera, sarebbe stata a rischio. Intorno all’ottantesimo scena pietosa: Pereira superato da uno, tenta di spingerlo palesemente con le braccia e lo manca clamorosamente
·       Gargano combatte come un leone, ma ha dei piedi terrificanti
·       In pieno stile interista dico: meglio uscire da questa competizione, almeno durante la settimana si riposano e possono concentrarsi sul campionato. I soldi della Champions ci servono eccome, altrimenti quei 2/3 bravi e promettenti che abbiamo se ne vanno, e gli altri non vengono
·       Ho vissuto sensazioni e timori degli anni più bui della nostra squadra
·       Jonhatan ispira davvero simpatia
·       Stima per tutti quei tifosi, che nonostante tutto, si fanno le trasferte per vedere e tifare sti 4 pellegrini

Che Lino Banfi ci protegga!

Buon campionato a tutti......o quello che ci rimane!

lunedì 4 marzo 2013

Ave Capitanum!



Chi segue il nostro blog assiduamente, ma anche coloro che ci arrivano per caso digitando su google ad esempio “mikaela calcagno piedi”, sanno che non siamo soliti elargire prosopopee o post commemorativi di campioni del presente o del passato. A onore del vero, forse è capitato per Roberto Baggio e per Ronaldo Luis Nazario da Lima, conosciuto anche come il Nazareno da queste parti, ma mai per altri professionisti del pallone. Ma quello che è successo ieri all’Olimpico non ci può lasciare indifferenti. Al di là dei propri colori, della propria fede, al di là di tutto, si è scritta una pagina di storia, la storia di un club, di una nazione, di uno sport. Il numero 10 della Roma ha segnato il suo personalissimo 227 goals in Serie A, secondo marcatore quindi di tutti i tempi, nonché vicinissimo (tanto per fomentare i romanisti) al record assoluto di Silvio Piola: 274 centri. Appena 47 goals di differenza. Insomma mantenendo la media realizzativa di 14 goal a stagione fatta registrare con l’inizio del nuovo millennio, l’eterno Capitano, potrà acciuffare la prima posizione a lui più consona in 3 stagioni circa, alla tenera età di 41 anni. Noi ovviamente facciamo il tifo per lui. Certo perché Totti è una delle ultime bandiere di un calcio romantico che ormai non esiste più. Con Maldini e Del Piero ormai fuori dai giochi, lui e J. Zanetti sono gli ultimi veri capitani. Ma se Javier Zanetti è stato il capitano di un Inter stellare, padrona assoluta del mondo conosciuto, giocatore che ha portato tatuati i nostri colori sia nei giorni più bui sia all’apice della nostra esistenza, il capitano giallorosso ha giurato eterno amore alla Roma da sempre, conscio che avrebbe passato tutta una carriera a sguazzare nella mediocrità. In 24 anni di Roma, ha vinto 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italia, ed uno scudo. Però vanta la sua presenza nell’olimpo del calcio che conta, avendo vinto la Coppa Del Mondo nel 2006. Tutti ricordano il suo rigore contro l’Australia al 94esimo. Lui segna, l’Italia esulta. In nazionale poi si ricorda un altro rigore, il famoso cucchiaio contro l’Olanda….




........altri goal sinceramente non ne ricordo! Anche perché diciamocelo, ogni volta che il virgulto Francesco passa le Alpi, il suo talento svanisce. Come anche si dissolve nelle partite che contano, dove c’è un minimo di agonismo. Insomma per capirci: Manchester – Roma 7 a 1. L’unica cosa che è indelebilmente legata a Totti a livello interplanetario è la fascetta stretta per capelli da lui indossata in mondo visione. Un’omosessualità assoluta, che ha annientato in un solo primo piano la figura dell’uomo italico costruita in anni ed anni di elargizione di peni al di delle Alpi. Dopo quel momento non è stata più la stessa cosa per noi. Ed ecco che per rifarsi, l’italiano all’estero ha dovuto sfoggiare i pezzi forti della nostra tradizione. Si narra addirittura d’illustri personaggi del blog che hanno cantato “O Sole mio” sotto il cielo di una repubblica baltica pur di far breccia nel cuore (si diciamo cuore) dell’autoctona. Questo, noi a Totti, non glielo perdoneremo mai!


Comunque benché in nazionale non abbia lasciato il segno, Francesco è il prototipo dell’italiano medio, fortissimo e presentissimo quando c’è poco da fare, invisibile quando c’è di prendersi responsabilità’. Insomma un po’ come Fantozzi, padrone indiscusso a casa sua, ed un anonimo appena messo il piede fuori dall’uscio.
 Detto questo, noi continuiamo a tifare per lui. In fondo fa tanta tenerezza. Insomma quale interista non ha doppiamente gioito nel vedere Totti affranto, mentre Zanetti alzava Coppe e Scudetti. Perché’ siamo onesti, la Roma ci ha sempre un po’ fatto stare col fiato sospeso con le sue riconcorse, ma poi l’abbiam sempre purgata (cit.).




 
Comunque scherzi a parte, onore ad un calciatore che ha preferito difendere i colori della sua citta, che inseguire come una prostituta, i soldi facili delle grandi squadre italiane ed europee….anche se secondo me, nessuno me lo toglierà mai dalla testa,  gli stava annoiando semplicemente pianificare il trasloco.

Buon ricorsa Europa League a tutti!
 

Vesuvio unica soluzione....

Una recente ricerca scientifica vuole che il Vesuvio sia soltanto, come dire, in pausa. Sia dormiente in un certo senso e sarebbe pronto a risvegliarsi da un momento all'altro, riportando la civiltà nelle zone limitrofe al capoluogo partenopeo.
Si ok ora ditemi anche che sono un razzista, cacciatemi dal blog, multatemi, crocifiggetemi, ma davvero credo che in quelle zone serva una pulizia non soltanto della cosiddetta "munnezza" accatastata per le strade ma anche di molta gente di merda!
Sono contento che la partita sia finita senza morti e feriti, anche perchè è davvero inconcepibile che un pullman scortato dalle forze dell'ordine venga preso d'assalto e nessuno, dico nessuno, che muova un dito.
Anche in campo, gente tranquilla come Cavani, dopo un paio d'anni a Napoli è irriconoscibile, dico davvero.
Passi per i Behrami di turno che nascono tamarri, ma il matador cosi nervoso e cattivo non l'avevo mai vista.
Tornando al calcio giocato, c'è poco da dire, primo tempo dominato dalla juventus che avrebbe tranquillamente potuto portarsi sul 2-0 e secondo tempo in calo nonostante una buona fase iniziale, con qualche rischio di troppo.
BUFFON 6,5: per l'ennesima volta si vede costretto a raccogliere un pallone dalla propria rete, deviato irrimediabilmente da Bonucci. Incolpevole sul goal, si disimpegna discretamente durante tutto l'arco dei novanta minuti;
PELUSO 6,5: quando ho letto la formazione ed ho visto Peluso titolare ho davvero creduto che Conte fosse stato colpito da qualche pietra scaraventata sul pullman e avesse perso la lucidità, invece l'esterno juventino mi ha smentito e stupito con un ottima prestazione;
BARZAGLI 6,5: insieme con gli altri compagni, blocca l'attacco partenopeo che non è cosa da poco;
BONUCCI 6: la sufficienza sta nel fatto che il napoli sia stato costretto soltanto a tiri da fuori area, però il vizietto di sporcare la traiettoria dei tiri che diventano imparabili non lo perde. Su un calcio d'angolo cerca un autogoal clamoroso scaraventando la palla verso Buffon con una violenza inaudita, per fortuna era centrale;
CHIELLINI 7: il gladiatore è tornato con più rabbia, voglia e grinta di prima. Stacco imperioso su palla perfetta servita da Pirlo ed è 1-0. Qualche schermaglia di troppo con il nuovo scugnizzo della curva B Cavani che gliele suona di santa ragione con tanto di gomitata volontaria in pieno viso;
LICHTSTEINER 6: gioca moltissimi palloni, la juventus sfonda sulla fascia destra spesso e volentieri. Gran lavoro di ripiegamento in fase difensiva;
VIDAL 6: non certo la sua migliore partita, ma in mezzo al campo si fa sentire e come. Fornisce a Vucinic un assist perfetto che il montenegrino spreca in maniera imbarazzante;
MARCHISIO 6: è sembrato un pò in ombra, ma se si contano i kilometri macinati dal principino si capisce perchè non può mica inserirsi sempre in area dopo che si è fatto tutto il campo a rincorrere gli avversari;
PIRLO 6,5: grande merito sul goal del vantaggio, mette un pallone perfetto che Chiellini in elevazione insacca con prepotenza. Gioca circa 35.000 palloni ma continua a perdere la palla nella sua metà campo quando potrebbe ogni tanto semplicemente spazzare.
GIOVINCO 6: certo non si può pretendere che segni e che riesca a mantenersi in piedi quando viene marcato da Cannavaro e Campagnaro che pesano il doppio di lui e che sono alti giusto quel metro in più. Ma rispetto ad altre uscite dimostra molta volontà, non molla mai e porta un pressing alto sui difensori avversari;
VUCINIC 4: la sua classica giornata no. Quando scende in campo cosi svogliato andrebbe sostituito dopo 15 minuti. Ha sui piedi la palla del 2-0, temporeggia nel cercare di capire cosa fare e chiaramente fa la cosa sbagliata, calcia sulla spalla del portiere che era già a terra....sento puzza di un intervento di san Gennaro.
Nonostante quanto dichiarato dal sempre pacato e OBBIETTIVISSIMO Mazzarri, credo che la partita la potevamo portare a casa, ma tutto sommato l'importante era non perdere anche a fronte degli scontri diretti che ci vedono in vantaggio.
Soddisfatto ma non appagato, in fede
Geom. Luciano Calboni


domenica 3 marzo 2013

Tipica giornata da Inter.


Ammettiamolo oggi l’interista si è appagato! Oggi l’interista ha potuto dare libero sfogo al suo pessimismo, al suo essere un rivoltoso reazionario, al suo essere un disfattista, al suo essere insomma fondamentalmente un po’ Massimo Moratti, senza pero una lira in tasca. Perche’ diciamocelo il vero interista, come il suo Pres, non è in grado di programmare, di ragionare con spirito critico, l’interista si lascia trasportare dalle ali dell’entusiasmo. Ed ecco che dalla negatività più totale, arriva a sancire nel post partita: 2 punti recuperati alla Juve.

Ed ecco che il primo tempo, l’interista medio, quello che ha vissuto coscientemente gli anni di Cuper e Lucescu per intenderci, era in un certo senso appagato. Perdente ma pieno del suo essere. Quanti hanno detto: ma l’avevo detto io che quello Strama li di calcio non capisce una verga, ma come si fa a mettere Rocchi, ma perché si insiste su Gargano, ah se ci fosse Antonioooooooooooo. Insomma milioni di pseudo allenatori pronti ad un perdente post partita, furenti di elargire sentenze e commenti al veleno. Chi di noi non ha pensato: Jose torna!!!!! 

 Primi 20 minuti Inter sotto di 2 goals, non una minima idea di gioco, la squadra non fa 3 passaggi di fila (cit. A. Cassano), il bomber gondoliere praticamente utile come una micosi degenerante al glande, difesa agghiacciandhe (cit.), Handanociv il migliore di tutti.

Dopo i primi 45 minuti, l’interista medio stravaccato in poltrona o spalmato sul letto, confabula, riflette sui cambi, si stappa una birra, chi può si ciula la moglie mentre lava i piatti del pranzo, insomma l’interista è combattuto.
Entrano le squadre in campo, non ci sono più Tommy Rocchi e Kuzmanovic, dentro Rodrigo El Trenza Palacio e Dejan Stankovic. 7 Minuti ed Inter in rete con l’imponderabile Alverez Vitali, con un goal di testa a dir poco inspiegabile. Subito la statistica 1 goal su 14 partite, BENE BENE ! Qualcuno su Facebook osa scrivere la parola porta sfiga per eccelenza: REMUNTADA. Ad un certo punto cala il silenzio, Guarin, il piu forte dei nostri, cade male, zoppica clamorosamente. Nubi all’orizzonte. Si scalda Kovacic, ma Guarin rientra, e li l’interista medio dice, ma porca miseria esci stai tranquillo tanto oggi è andata, fai fare un po’ le ossa a Mateo. Ma Guarin si sa, ha la foga agonistica di un canguro nella stagione dell’accoppiamento, sdradicherebbe il pallone anche dalle tibia di sua nonna nella partitella di ferragosto. Ed eccolo in campo a trascinare (….Mamma mia Ilaria con questo vestitino da scolaretta cattiva mi esalta! ) i nostri con le sue incursioni. Poi taaaaaaac inzacca El Trenza Palacio. 2 a 2….l’interista di colpo si rattrista. Egli non vive di compromessi, o tutto o nulla, o disfatta schifosa o trionfo arrogante. Il pareggio lo lascia combattuto. Ed ecco fuori Guarin dentro Cambiasso. Ma no noooooo, l’interista ritrova coraggio. Ma perche Esteban, metti Kovacic, che ti difendi il pareggio, tentiamola di vincere. Un paio di minuti ed Esteban con tocco sopraffino scaglia una palla a pochi cm dal palo. L’interista rinsavisce, ulula al sole, si tuffa sul letto affranto, con fare berlusconiano, se la prende con questo mondo infame….poi ecco il messaggio su Facebook che non ti aspetti: Rodriiiiiiigo. L’interista medio non capisce….20 secondi dopo, il telecronista Sky sentenzia: ancora Palacio, la vince lui questa partita. L’interista medio si scatena, inizia in preda a deliri di onnipotenza, ad imprecare come un villano, a saltare in camera come un cretino, chi puo’ va a ritimbrare la moglie, mentre asciuga i piatti del pranzo. E poi triplice fischio. Una liberazione. L’interista si esalta, ricorda un motivetto andato che faceva più o meno cosi: AMALAAAAAA PAZZA INTER AMALAAAAAAAA!



Ed ora tutti concentrati per la trasfertona di Europa League!

Buon Campionato (e ciulata) a tutti!