venerdì 8 marzo 2013

Una rassegnante giornata di sport

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Che non ci si venga a dire che questo e’  un blog curato alla pene di segugio da un manipolo di onanisti bevitori. Qui facciamo le cose seriamente! Interviste introvabili su ogni altro organo di informazione, punti di vista controtendenza (e contro ogni logica), spaccati di vita vissuta. Insomma il covo ideale di ogni italiano sub medio. Ieri uno di questi italiani sub medi, circondato da connazionali pari grado, ma anche molto peggio, era per voi e solo per voi nella tana degli Spurs. 

Quanto segue e’ la cronaca della strage andata in scena a White Hart Lane in un’uggiosa serata londinese. Il sottoscritto alle ore 5:00pm fa scattare il triplice fischio a lavoro e con fare arrogantemente papale saluta tutti i colleghi sentenziando risultati stratosferici a favore dei propri colori. Ore 6:40 arrivo allo stadio. Complesso di dimensioni garagesche immerso tra una prateria di case tristissime in perfetto stile sovietico. Lontana anni luce la maestosità di San Siro. Il profumo di salamella, peperoni e cipolle lasciate rosolare su uno strato di unto dai paninari italici e’ solo un poetico ricordo. Qui fuori dallo stadio una quiete surreale. Qualche baracchino vendente sciarpe e cimeli vari, qualche paninaro subsahariano, qualche paninara bulgara, non una bottiglia di birra ma solo tanto sterco di cavallo per terra. Intorno allo stadio, qualche sparuto drappello di tifosi interisti (cit. Pizzul), qualche poliziotto equino munito. Ore 7:00 entro allo stadio. Non c’è bisogno di documento, bolla di accompagnamento, certificato sanitario come si usa da noi, ma c’è una prova fisica da superare: i tornelli. Si passa attraverso una porta strettissima, si mostra il biglietto e poi ecco la prova. Nel tornello si entra ponendosi di lato e camminando a mo’ di granchio, ed anche cosi si passa a fatica. Un connazionale, fremente di ostentare le sue origini sancisce: “Meno male ho cagato prima di venire altrimenti non ci passavo”.
Supero agilmente il tornello, 10 gradini e taaaaaac dentro lo stadiucolo. Mi accomodo in un settore ospiti pressoché deserto, mi guardo intorno, stadio deserto, non c’è anima viva sugli spalti: avrò sbagliato giorno?!?! Passano i minuti osservo, giudico, scambio due chiacchiere con altri compagni di sventura. Alcuni puzzavano come capre e con un alito fortemente vinoso e già a 60 minuti dalla partita si riferivano al divino accostandolo ad ogni sinonimo possibile che la mente umana possa creare per identificare il suino. Bene, io non sono un santo, ma piuttosto infastidito, cambio posto, in fondo ho 2 biglietti con me, quindi scatta il cambio postazione. 7:10pm mi accomodo altrove, lo stadio inizia a riempirsi come anche il settore ospiti. Sulle mura sino ad allora immacolate iniziano ad apparire striscioni del tipo: “Inter Club Taranto ovunque presente”, “Andria”, “Inter Club Veglie”, “Soleto presente”. Nell’aria un unica lingua su tutte: il barese. Di interisti nordici ancora non vi e’ traccia. Si aspettano insomma quelli della Nord. Intanto disquisisco amabilmente con padre e figlio venuti appositamente da Monopoli per vedere Cassano. In loro e’ rappresentato il genio. Intanto non parlano, urlano. Totalmente tappezzati di nerazzuro sotto un anonimo giaccone. I due avevano maglietta Inter, sciarpa Inter, felpa Inter.....ma qui il colpo di genio: cappello del Tottenham in modo da poter andare in giro tranquilli senza correre il rischio mazzate. Si discute di schemi, di calciomercato, dei tempi andati. Entrano i calciatori in campo per il riscaldamento: Spurs in campo fischi e buuuuuuh che sovrastano gli applausi dei nostri sostenitori. Entra Handanovic: delirio. Entra Cassano: estasi. Il signore di Monopoli si erge e grida: “Antooooo di Bari agg’ venut’!”. A piano a piano entrano tutti gli altri, si leggono le formazioni, si commenta. Ci si lamenta. Intanto e’ quasi tutto pronto per il calcio di inizio. Di colpo lo stadio stracolmo. 




Riecheggia il tristissimo inno dell’Europa League, che per chi ha vinto la Champions appena 3 anni fa, è una pugnalata al cuore. Fischio di inizio. Lo stadio ordinatamente seduto. Gli italiani ovviamente in piedi, rimarremo cosi per 90 minuti. Qualcuno si lamenta: “Cccccccristo ho pagato 43 euro, e voglio sedermi”. Ma imperterriti la massa nerazzurra rimane in piedi con i seggiolini chiusi. Troppa tensione. L’aroma della strage e’ troppo forte per star seduti. Atmosfera comunque piacevole, niente barriere, reti di protezione, curva ospite accanto ai tifosi avversari seduti e divisi soltanto da una decina di stewards anche piuttosto gracilini.
Intanto la partita è iniziata. Si gioca in una meta soltanto: la nostra. La difesa è raccapricciante. 6 minuti e già sotto di un goal. L’umore non è nei migliori, e tra la tifoseria già iniziano le prime sentenze inequivocabili e senza possibilità di appello. Altri 12 minuti, e un altro goal. Non è gioco questo è un massacro. Inter inguardabile, messa in campo senza nessuna logica. Squadra di calciatori (loro) contro una rappresentativa di impiegati comunali (noi). La squadra gioca con un 6 4 0 imbarazzante. Prendiamo palla a caso in difesa e la lanciamo davanti dove non c’è nessuno. Ci ritroviamo miracolosamente palla tra i piedi a centrocampo e la lanciamo verso il vuoto. Cassano dovrebbe essere il nostro centravanti e sta invece sulla linea di centrocampo. Pereira si improvvisa attaccante, l’unico che tenta di far qualcosa è Alvarez. Lungi da me difenderlo, ma è l’unico che  nella prima parte si muove (lentamente) ma si muove senza cercar di improvvisare. Però sempre troppo lento, e non ha mai nessuno che accompagni l’azione. Su di lui sempre in 3 minimo a marcarlo. Quindi le sue incursioni si infrangono come peti al vento. Intanto il Tottenham è un rullo compressore, noi soffriamo ma il tifoso interista cmq anche in questi casi si esalta perché fondamentalmente è un tifoso masochista. Ed ecco che iniziano gli urli contro Alvarez e Pereira. Cassano viene invitato a “muovere il culo”. Intanto i miracoli di Handanovic non si contano più. Il pensiero della goleada non mi dava pace. Ad un certo punto angolo per noi. Cassano lo batte proprio sotto il nostro settore. Gli si possono contare i brufoli. La folla interista benche sotto di due goal è in delirio: “ANTONIOOOOOOOOOOOO”, “Mena Antooooo segna”, “Antoooo piensici tuuuuu”....poi sempre il signore di Monopoli in piena estati ribadisce: “Antoooo di Bari agg’ venut’”....ti tutta risposta un corregionale a qualche metro sentenzia: “Bari Merda”. Insomma a Londra, la faida fratricida Bari Lecce si ripropone. Antonio batte, ma nulla di fatto. Risoffriamo, poi di un tratto palla ad Antonio a centrocampo che la colpisce malamente di tibia, la palla si impenna, cade sui piedi di Alvarez, che scarta fortuitamente un avversario, è a tu per tu col portiere, lo fissa, mira sul secondo palo, lui e la porta niente di più, sgancia il tiro....fuori. La curva si incazza. Improperi, insulti gratuiti di ogni tipo contro tutto il popolo argentino, scene di disperazione collettiva. Alvarez si butta a terra coprendosi il volto, mentre una scarica di “Sei una merda” gli piove addosso. Da quel momento ogni volta che tocca palla, inondato di fischi ed urla. In questo caso, il tifoso interista e’ proprio pessimo, non capisce che cosi facendo il giocatore non può che peggiorare....cmq ammetto che sul goal divorato anch’io ci ho dato dentro. E comunque oltre Handanovic, Alvarez era l’unico che faceva qualcosa. Kovacic sacrificato  in fase difensiva, credo sia una mazzata al suo morale. Intervallo. Cori contro Stramaccioni, intanto Guarin continua a riscaldarsi (ha iniziato a farlo dal ventesimo del primo tempo). In mezzo al campo intanto spunta El Trenza. La folla si rianima. La REMUNTADA di Catania sembra possibile. In questi casi tutta la fanciullezza dell’interista viene fuori. Il suo romanticismo, il suo essere sognatore, il suo essere un po pazzoide. Ed ecco che Stramaccioni diventa per alcuni uno stratega. 

Si riprende. Interisti rincuorati, si allibiscono quando vedono la sostituzione: fuori il nostro migliore difensore Juan, dentro El Trenza.... Vabbè si inizia a sperare. Ma di uno schema neanche l’ombra. Palla gettata a Palacio e speriamo bene. Ma all’8 lo stadio si alza in piedi, un altro illustre sconosciuto dei loro ha segnato. Addio. Due minuti dopo, a risultato acquisito e dopo mezz’ora di riscaldamento, entra Guarin. Ma fa poco anche lui e lo fa pure male. Molle nelle gambe e con pochissima inziativa. La curva ne risente. Ma si rianima quando si alza dalla panca l’idolo della Nord: Jonathan. Non credevo godesse della simpatia dei nostri. Alcuni lo chiamano amorevolmente Johnny. Intanto uno di molto sotto Lecce, con tipica pella contadina arsa dal nostro sole, sentenzia un no sense clamoroso: “vabbè entra Jonathan ma vediamo il lato positivo della cosa, almeno non vediamo più Alvarez”.....Questa ancora non l’ho capita. Ieri avrei preso tutti a scalpellate nell’ano, ma Alvarez non sarebbe stato certo il primo della lista. Come detto, mi sembra quello che si e’ impegnato di più. Cmq entra Johnny. Mentre scalpita per entrare dalla curva si alza, accompagnato da un maremoto di mani vibranti un “ooooooooooooO”, scatenandosi in un “oleeeeeeeeeee’!!!!!” appena entra sul terreno di gioco. Alvarez esce dal lato opposto alla panchina e saggiamente (per la sua incolumità) decide di passare dalla parte opposta alla nostra curva. Da qui, infatti, si levavano grida minacciose di una signora barese col colbacco e Luis Vuitton munita, gridante: “Passa da qui vigliacco!” Il tempo passa tristemente senza che nulla accada per noi, lanci a capocchia verso nessuno, il contadino leccese, con l’aria di uno che ne sa, dice “che se ormai non si guardano più nello spogliatoio, figuriamoci se lo fanno in campo”. Insomma interismo allo stato puro. Intanto parte qualche coro dal resto dello stadio. Che comunque quando canta all’unisono è una cosa meravigliosa che ti concilia con questo sport, anche se perdi 3 a 0 e la fredda umidita penetra nelle ossa e ti fa crescere dei splendidi porcini sul glande.


Finisce mestamente la partita me ne ritorno a casa tra una marea di composti tifosi autoctoni evitando di saltare su qualche ammasso di materiale organico, detto comunemente merda, lasciato da qualche cavallo-poliziotto. Prendo il treno, vagone pieno di spurs commentanti la partita, intravedendo lo sguardo cupo di qualche interista. Rientro dopo 1h a casa, e mi stappo una Guinness leggendo amaramente la Gazza.

Qualche spunto di riflessione:
·       Stramaccioni ha sbagliato totalmente la formazione iniziale
·       Stramaccioni ha sbagliato cambi e tempistica dei cambi in maniera imbarazzante
·       Abbiamo una qualità media di giocatori scandalosa
·       Guarin non può fare più di una partita a settimana
·       Cassano non corre, ma cammina. E vederlo dal vivo e’ a tratti irritante, proprio perché si muove pochissimo
·       La squadra è completamente frammentata tra i reparti. Nessuno segue il portatore di palla.
·       Gli inglesi ci hanno dimostrato che a calcio si corre per 90 minuti. Noi abbiamo passeggiato
·       Pereira è veramente brutto dal vivo. Oserei dire raccapricciante
·       Difesa indegna. Quanto sarebbe servito un Materazzi ieri giusto per far capire agli avversari che se avessero esagerato le loro caviglie, e conseguente carriera, sarebbe stata a rischio. Intorno all’ottantesimo scena pietosa: Pereira superato da uno, tenta di spingerlo palesemente con le braccia e lo manca clamorosamente
·       Gargano combatte come un leone, ma ha dei piedi terrificanti
·       In pieno stile interista dico: meglio uscire da questa competizione, almeno durante la settimana si riposano e possono concentrarsi sul campionato. I soldi della Champions ci servono eccome, altrimenti quei 2/3 bravi e promettenti che abbiamo se ne vanno, e gli altri non vengono
·       Ho vissuto sensazioni e timori degli anni più bui della nostra squadra
·       Jonhatan ispira davvero simpatia
·       Stima per tutti quei tifosi, che nonostante tutto, si fanno le trasferte per vedere e tifare sti 4 pellegrini

Che Lino Banfi ci protegga!

Buon campionato a tutti......o quello che ci rimane!

3 commenti:

  1. che racconto struggente.
    jedeteste

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  2. grande bauscia... bel reportage.. certo che abbiamo una media gol subiti dal vivo che neanche la ternana.. cmq grande atmosfera

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    1. Personalmente tolta la vittoria contro la Dinamo di Kiev 10 anni fa, poi ho visto solo partite finite in goleada....per gli altri!

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