lunedì 19 maggio 2014

Campionato di calcio 2013/2014 i numeri di un dominio asfissiante


Basterebbe la prima pagina dell'edizione odierna di Tuttosport (si, io la gazzetta ce l'ho sul cazzo) per riassumere quello che è stato il campionato appena finito. CENTODUE punti finali, 19 vittorie su 19 partite in casa, 80 goals fatti e 23 subiti e soprattutto trentaduesimo titolo nazionale riposto in bacheca, con un vantaggio sulla pur sorprendente Roma di "soli" 17 punti.
Come da tradizione cerco di dare i voti ai miei ragazzi, anche se davvero meriterebbero tutti un bel 10 e lode, ma si sa che a me i cosiddetti "sei politici" di sessantottina memoria non piacciono.
Si parte dal muro bianconero, il capitano GIGI BUFFON 9: a parte qualche piccola imperfezione, ancora un altra annata ad erigere muri di marmo, date le sue origini, davanti alla propria porta. Snodi fondamentali i due miracoli su Di Natale a Torino e sul rigore di Calaiò a Genova. Meriterebbe un 10 per le chiavate con la D'Amico, ma io sono un supporter della sig.ra Seredova;
CHIELLINI 9: ignoranza allo stato puro e legnate degne di un pugile di Marcianise, ben celate da finiti abbracci e strette di mano, condite da sorrisi di circostanza per non farsi ammonire. A parte questo autentico baluardo della difesa. Non avrà la classe di Baresi, ma quanto ad efficacia non è secondo a nessuno;

BONUCCI 9: da uno come lui ti aspetti sempre la "cappella" e invece, magari aiutato da compagni che lo sanno guidare, il buon Leo ha sfoderato prestazioni convincenti non disdegnando lanci ad impostare il gioco che spesso hanno fatto male agli avversari;
BARZAGLI 9: pur condizionato nell'arco della stagione da problemi fisici e nonostante le sigarette che si sfumacchia la sera in giro per Torino (ne sono testimone oculare) il pilastro della difesa bianconera ha dato ancora una volta prova di essere uno dei migliori difensori in circolazione. Quando scende in campo lui stiamo tutti più tranquilli;
LICHTSTEINER 9: quando manca lui gioca Isla, quindi ti rendi davvero conto di quanto sia stato importante il pendolino di destra per la squadra di Conte. Altra stagione giocata a velocità supersonica. Riuscisse a mettere in area qualche cross invece di colpire quasi sempre gli stinchi degli avversari sarebbe davvero un grandissimo;
ASAMOAH 9,5: Kwado "terza gamba" si conferma un gran bel giocatorino. Stagione di altissimo livello condita da autentiche perle come il goal segnato alla fiorentina nello Juventus Stadium, per di più scaraventato in porta col piede destro, che il buon Kwado ha scoperto di avere e poter utilizzare proprio in quella circostanza;
PIRLO 10: verrebbe facile pensare al suo arrivo a Torino e ricordare le parole di uno che di pallone ne capisce proprio assai e che allora sedeva sulla panchina del Milan, ma poi penso all'attuale allenatore del milan e credo che quell'Allegri li non era poi cosi male...a prescindere da tutto, comunque, lo ringrazio ancora. Il maestro dell' orchestra creata da Conte ha professato calcio durante tutta la stagione e ha contribuito a creare il rigore da 30 metri, visto che la percentuale realizzativa su punizione del campione bianconero è pari a quella di un qualsiasi altro giocatore che tira i rigori, seppur nei rigori non hai barriera davanti e tiri da soli 11 metri;
POGBA 10: probabilmente la stagione della consacrazione. Grazie ai vari infortuni di Marchisio e Vidal, gioca praticamente da titolare tutto il campionato ed elargisce perle di autentica classe, non disdegnando la forza fisica e, soprattutto, la specialità della casa, la "chiofa" da fuori area, vedi il goal al Napoli allo Juventus Stadium. Sia per qualità che per ragione di anagrafe vali tutti i 60 mln che pare vorrebbero sborsare per accaparrarsi le sua prestazioni (nessuna facile ironia sulla tipologia di prestazione,....per favore);
VIDAL 10: lo so, forse gli ultimi due mesi non è stato all'altezza della sua fama, ma ad Arturo come fai a non dare 10??!! Quando scende in campo è un leone ed estirpare palloni è il suo lavoro, che peraltro svolge egregiamente, non tirandosi indietro se c'è da trafiggere il portiere avversario. I suoi numeri sono da autentico fuoriclasse;
LLORENTE 9,5: all'inizio del campionato forse no ci credeva neanche Conte...o forse ci credeva cosi tanto che ha iniziato a schierarlo da titolare soltanto quando il Re Leone sarebbe stato certo di fare la differenza. Pensatela come volete, ma ancora una volta il mister aveva ragione. L'ariete bianconero ha aperto le difese con la facilità con la quale i redattori di questo "blog" aprono le gambe alle sbarbe (ovviamente a pagamento) e ha realizzato ben 16 goals in campionato, contribuendo in maniera decisiva al dominio bianconero. Se soltanto la rosa avesse potuto contare su esterni dal cross preciso, sarebbe stata un arma infallibile, Marotta segna sul taccuino l'acquisto di esterni di ruolo, please;
TEVEZ 10 E LODE: parte con una responsabilità enorme e un peso sulle spalle che solo i grandi posso reggere, la maglia n.ro 10 che è stata del capitano Del Piero. Devo ammettere che l'argentino mi ha stupito, sapevo come fosse forte ma non credevo potesse arrivare a tanto. Grinta, forza, classe e vena realizzativa al top, autentico fuoriclasse dell'attacco e probabilmente il giocatore più forte del torneo. Pensare che è stato acquistato con i soldi incassati dalla cessione di Giacchierini, poi, mi fa godere ancora di più. Meriterebbe i mondiali, ma meglio cosi, a settembre lo vogliamo fresco e pimpante!
ANTONIO CONTE 10 E LODE: non mi stanco mai di ripeterlo, ha fatto un'autentica magia calcistica. Ha trasformato una squadra di pellegrini che arrivavano settimi per due anni consecutivi in un armata invincibile. Ha costruito e ha voluto questo record, ha inculcato ai suoi uomini il concetto di giocare nella Juventus ed è stato, ancora una volta, un autentico trascinatore. Potrei muovergli delle critiche sulla gestione di alcuni match di coppa, ma dopo un risultato simile e dopo 102 punti cosa gli vuoi dire se non....resta con noi!!! Emozionante il tributo resogli ieri dallo Juventus Stadium.
Tutti gli altri non menzionati ampiamente sopra la sufficienza (tranne Isla) e menzione particolare a Caceres che è stato impegnato molte volte ed ha dimostrato ampiamente di essere un giocatore da Juventus.
Cosa aggiungere.....altro scudetto vinto, molto lavoro per i medici specializzati in malattie del fegato che hanno colpito vaste zone d'Italia da Milano a Roma passando per Firenze e Napoli e........sono già in crisi d'astinenza da campionato!
Cordiali Saluti.
In Fede
Geom. Luciano Calboni

domenica 11 maggio 2014

Grazie Capitano!

Maggio è un mese un po’ speciale. Il profumo dell’estate si fa più vivo, la scuola sta per finire, è tempo di arrivederci. Mese in cui l’italiano sub-medio che alberga in ognuno di noi vive un dramma interiore. Se da un lato, s’iniziano ad intravedere le prime caviglie fini ed accavallamenti degni di nota, dall’altro l’Homus Peronis sa che la solitudine lo accompagnerà in interminabili weekend. Per tre lunghi mesi, la sua fedele e stronza compagna sarà dissolta nel nulla, di lei avrà solo vaghe notizie riportate da feticisti del microfono come Pistocchi o Bargigia.


Ieri,  per noi interisti c’è stato l’arrivederci…..e poco importa se domenica saremo di nuovo in campo. L’atmosfera che c’era a San Siro ha sancito il triplice fischio sulla stagione e su un’epoca. Non solo per noi, ma credo per tutti quelli che amano il calcio. Una delle ultime bandiere ci ha salutato, e l’ha fatto come neanche Nino d’Angelo avrebbe potuto orchestrarlo. Terminiamo una stagione balorda, ma ieri sera…..” Damn it feels good to be an interista”. All’ingresso del capitano, Canary Wharf applaude….e poco importa sentirsi un pirla nel mentre. Quei quadricipiti, quella fascia, quel ciuffo sono stati per 20 anni certezze inossidabili. Nelle rughe di quel volto, ieri, noi interisti abbiamo rivissuto le nostre delusioni, sentito il palpito delle nostre coronarie ormai ostruite da birra e noccioline, abbiamo rivisto volti di gentaglia che si dileguava con gli anni mentre lui era ancora li. La videocamera si allontana, le rughe scompaiono, ora quello sguardo argentino, delineato da un ispirante ciuffo, sorretto da una fiera postura, ostenta al mondo chi siamo davvero. Ad un tratto, scompaiono le polemiche, le amarezze, gli sfotto. Ora sento in sottofondo la voce di Pizzul che si esalta al goal di Javier in finale di Coppa Uefa.....
.......mi rimbomba la trance agonistica di Massimo Marianella quando il capitano alza al cielo la Coppa più bella


…. Javier è commosso, San Siro un’orgia di amore per un campione, un campione vero. Atleta ineccepibile, mai una polemica, mai un’illazione sul suo conto, nulla….oserei dire quasi stucchevole. Non è insomma quel giocatore che ti fa sognare, che ti fa soffrire……Javier è come un papà….. è incondizionatamente li a volerti bene. Poco importa se non hai la sua maglia, poco importa che il tuo beniamino è il Ronaldo, il Recoba, il Djorkaeff, il Baggio, il Vieri, l’Adriano, l’Ibraimovic, l’Etoo, il Johnatan di turno….Zanetti è sempre lì, inamovibile, pronto a dirti che ti ama e a difendere i colori che condividiamo. Capitano di tanti trionfi, fiero combattente in ancora più sconfitte….. Ieri quando al minuto 7 del secondo tempo, entra in campo, lucidamente realizzo: è tutto finito! In quello swap tra presente e passato, entra il nostro passato Zanetti, esce il nostro futuro Johnatan e capisci che ora non può che arrivare il peggio. I versi dell’Apocalisse prendono senso….. l’interista, sublimazione del
tafazzismo più poetico, inizia a struggersi…. Ammetti a te stesso che su quella fascia, su cui un 41 enne sta seminando terrore portando a spasso venticinquenni come una signora porta i suoi carlini a cagare in via Montenapoleone, ci sarà il vuoto. Non ci si gaserà più con l’ululato di San Siro ad ogni falcata del El Tractor, ma solo fischi ed insulti per colui che proprio nel cambio di ieri sera, ha raggiunto l’apice della sua carriera. Insomma è proprio finita un’ epoca. Ultima bandiera di un calcio fatto di puro machismo e pohnature irreprensibili. Ultima bandiera di un calcio romantico come è stato quello che l’Inter ha regalato al mondo. E mi spiace per voi, che avete abbracciato altri colori, preferendo effimere gioie e illusioni….

Ma ieri Javier ha ribadito al mondo, col pugno sul cuore, e col braccio teso al cielo: Grazie a Dio, sono interista!

Il Bauscia