Si continua a faticare con le piccole, 90 minuti per un pareggio che non accontenta nessuno, e che lascia più o meno invariata la classifica visti i risultati odierni.
Partita iniziata subito in salita per noi, dato un rigore piuttosto dubbio concesso agli avversari. Insomma cosa deve fare un difensore per bloccare l’attaccante?!!? Aspettare che tiri e sperare nella benevolenza di Gesù!?!!? L’Inter comunque recupera nel finale del primo tempo, con un gollonzo di Palacio, che piazza in porta una palla libidinosissima di Guarin. Nel secondo tempo, mi e' sembrato di rivivere i fasti di un tempo. Due squadre lunghissime, tutti gli schemi saltati, giocatori che inventano calcio sul momento, ma purtroppo davanti non c'erano i vari Ronaldo, Zamorano, Delvecchio e Paulo Sergio di un tempo. Quindi triplice fischio, e risultato impalato sull'1-1.
L’Inter scesa a Roma è un’accozzaglia di giocatori messi alla meno
peggio, causa infortuni che han falcidiato l’attacco. Ecco quindi scendere in
campo l’inedita coppia Livaja-Palacio, senza l’uomo fantasia. Antonio non
recupera, Sneijder ufficialmente al Galatasary.
Non ho voglia di pagelle, troppa delusione…i posti al sole per la
Champion’s restano ancora lontani! Però un paio di considerazione vorrei porle
alla vostra attenzione.
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Handanovic: superbo in un paio d’interventi!
Non è certo empatico come Julione, ma sa il fatto suo.
·
Juan Jesus: martellatore della
difesa. Un mastino che non molla palla e caviglie avversarie neanche se al
contempo la madre fosse sottoposta a stupro dai “Brianza Alcoolica”. Non copre
però sempre a dovere, lasciando un po’ troppa liberta a quello sconosciuto di
Piris, che per fortuna ha piedi peggiori del sottoscritto.
·
Guarin: orgasmitronico. Non perde
un contrasto dall’autunno ’72, partito con percussione personale di
un’arroganza biblica, elargisce un assist commovente. Memorabile in un coast to coast di 70 metri
trascinandosi dietro gentaglia in maglie giallorossa. Bergomi, svegliatosi dopo
10 minuti di silenzio surreale sentenzia: “ Fabio, non vorrei fare paragoni, ma
somiglia tanto a Mattheus”. Io per ovvi motivi anagrafici non ho visto
consapevolmente giocare Lothar con i nostri colori, ma il commento dello Zio mi
ha cmq gasato facendomi saltellare su letto, come neanche fossi uno stambecco
delle Murge in primavera. Indispensabile ed insostituibile. Professionista
vero, che ricordo due mesi fa, le partite le vedeva dalla panca, ed è rientrato
a suon di assist, goal e performance sublimi.
·
Palacio: il solito chirurgo del
goal. Guarin gli scaraventa la palla contro, e lui fa semplicemente da
carambola. Aspettando il miglior Milito, in Palacio we trust.
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Livaja: prende un palo
fantascientifico che ha innalzato all’unisono un richiamo verso colui che
dall’alto tutto osserva e tutto sa. Nel secondo tempo ci prova con un tacco all’Hernan
Crespo, che miseramente s’infrange sul difensore avversario.
·
Ad un certo punto del secondo
tempo, fantasmi aleggiano nella mia mente, lunghe ombre del passato si
insinuano nel mio fervido pensare. Fuori Nagatomo, dentro Obi. Obi?!?!?! Obi
gioca ancora con noi?!?! NO, NOOOOOOOO, NOOOOOOOOOOOOOOOOO…. Basta basta con
questi ciarlatani impostori. Basta con questi carpentieri del pallone. Non fa
una beneamata verga per tutto il suo soggiornare in campo, s’invola da solo
miseramente versa un muro di avversari, quando l’avrebbe potuta dare prima ad
uno più competente. Dopodomani compirò 28 anni, non voglio niente, perché ho
già tutto, ma toglietemi innanzi alla sacca scrotale questi cani che si fan
chiamare giocatori. Coutinho, Alvarez, Mariga, Obi, Jonathan….basta! Non se ne
può più!
Col cuore affranto, e con le palle dilaniate vi saluto facoltosamente!
Ah leggo di milanisti ringalluzziti: che tenerezza!
Il Bauscia
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