venerdì 4 gennaio 2013

Una favolosa giornata di sport





Si sa, quando si è lontani da casa, e le vacanze si appropinquano, non passa giorno che si chiami ad amici e conoscenti per organizzare qualcosa. Ed ecco allora che stimati professionisti si incontrano per svolgere qualsiasi attività degna della migliore tradizione impiegatizia italiana: battute di pesca di fantozziana memoria, mangiate e bevute in posti riecheggianti i fasti cazzeggianti di un tempo, e soprattutto il più classico dei classici: la partita di calcetto. Il prepartita è caratterizzato dal solito clima del volemose bene, foraggiato anche dal gesto del Milan di ritirare dal campo la sua squadra causa insulti razzisti ad un suo giocatore (tutte le scuse son buone per finir di lavorare prima!!!!). Ecco che quindi il Maresciallo, sulla scia della decisione rossonera e per dare il pieno appoggio ad un nostro compagno di squadra, sentenzia: “Lo dico sin da ora, noi ritireremo la squadra se dovessimo sentire cori beceri verso quel frocio di ZorroBoban”.

Ore 20:00 tutti in campo. La formazione di stimati professionisti scende in campo ostentando panze ben tornite ed una freschezza atletica che da tanto coraggio agli avversari. Riscaldamento imbarazzante, il portiere ci incita a tirar in porta per aiutarlo a prendere le misure, ma i nostri tiri si infrangono miseramente sulla rete di recinzione. Paure e tormenti lacerano il nostro spirito goliardico. Nessuno lo dice, ma tutti lo pensano: “Sarà una mattanza!”. La squadra avversaria è imbottita di talenti purissimi e cristallini che giocano finanche 5 partite alla settimana, e già in passato abbiamo dato loro modo di fustigarci. Tra un tiro e l’altro si parla di schema. Alla mattina, il saggio della squadra proponeva un 4-1-1 per limitare le folate offensive, con l’imprescindibile regola: tutti dietro la linea della palla. Ora si discute se sia il caso di essere più smaliziati, ed adottare lo schema ad albero di Natale di ancellottiana memoria: 3-2-1. Si opta per questo schema, ed il saggio e coriaceo centrale difensivo, il Rag. Calboni, capisce subito che ci sarà da soffrire e sudare. Scendiamo in campo con LEONARDO tra i pali, ZORROBOBAN sulla destra, RAG. CALBONI al centro, IL BAUSCIA sulla sinistra, IL MARESCIALLO mediano di destra con licenza di offendere, FACUNDO CICIRIELLO mediano centrale metodista, GODESTEBAN unica punta.

Ore 20:05 fischio di inizio. Primi sentori della strage, dopo pochi minuti di stoica resistenza cediamo il fianco e vediamo castigati. Pochi minuti dopo, con rasoiata chirurgica dopo una bella azione personale GodEsteban insacca il portiere avversario: 1 – 1. Inizia la nostra cavalcata trionfale. Avversari massacrati, il tabellino finale sancisce un +6/7 goals per noi, ZORROBOBAN è portato in trionfo. Gli avversari si incazzano!!! Ma passiamo alle pagelle.

LEONARDO: 9 New Entry della formazione, si presenta al campo con divisa di portiere nuova di zecca e con le movenze di uno che sa. Si riscalda in maniera professionale, ed è preso ad esempio di rettitudine anche dai nostri avversari, che invitano il loro portiere a prendere esempio dal nostro. Prima della partita lo avvisiamo che molto probabilmente sarà sottoposto ad una miriadi di tiri nemici spaventosa, lui sogghigna in maniera rassicurante. Subito messo alla prova dalle bombarde nemiche risponde sempre a tono. Uscite puntuali e rilanci opportuni ad innescare i nostri. Insomma la tradizione che vede i portieri italiani essere i migliori al mondo è confermata (lo straniero CdM84 è ormai un lontano ricordo!). Rassicurante come Zoff, scenico come Walter Zenga, viveur come Peruzzi, il portierone si cimenta in parate funamboliche. Da raccontare ai posteri il colpo di reni in posa plastica a negare la gioia del goal al nemico. Porta salva, ed orgiastico “uuuuuuaaaaahhhh” per sottolineare la prodezza tra i pali. Compagni di squadra esaltati e già pronti a ripartire. Durante il terzo tempo al pub, Leonardo spiega la tecnica respiratoria utilizzata per l’occasione. Compagni in estasi, secondo giro di birra già in rampa di lancio.

RAG CALBONI: 9 Monumentale. Ligio al dovere come un balilla, lo stimato principe del foro tiene la posizione con temperamento cosacco. Ultimo baluardo difensivo corre come un mulo da combattimento malese per sopperire alla pigrizia di alcuni suoi compagni di reparto rimasti in attacco in cerca di vana gloria. Urla e sbraita come un mastino napoletano: “Pizza vagnu turnati”, “CCCCCCCristo qui ce ne sono 2 soli”, “Leo torna!!!!!!”. Richiama tutti all’ordine, mentre gli avversari si infrangono contro il suo muro. Ad un certo punto, con i testicoli fumanti, prende palla e si invola sganciando un tiro non meglio identificato da centrocampo. Fondamentale la sua moral suasion sui compagni ed il suo acume tattico. Quando passiamo sopra di due goal, il Rag Calboni urla: “Schema Papadopulu”. Ci assestiamo su un 4-1-1 per poi passare ad un pericolosissimo 2-2-2, quando ZORROBOBAN decide di fare l’Inzaghi della situazione. Ma il Rag. Calboni non molla la difesa, stoicamente continua a sancire il suo incontrastato dominio su quella zona di campo. Con lui e Leonardo il risultato è in cassaforte già dopo la mezz’ora.

MARESCIALLO: 9 Fondamentale su tutta la fascia destra del campo, dove corre e si danna causa mancanza a volte del compagno ZORROBOBAN. Il braccio schumato della legge, è allora costretto a sovrapporsi a se stesso personificando contemporaneamente l’asse devastante che fu Maicon-Zanetti. Prende palla in difesa, lancia i compagni e si toglie svariate volte la libido del goal. Prestazione suntuosa, anche se nel pomeriggio aveva avuto serissimi (per i suoi famigliari) problemi intestinali. Ma fedele al suo motto Nec Recisa Recedit, il Maresciallo fa egregiamente il suo dovere, su una parte del campo presieduta dagli avversari più rognosi. Sublime quando scarta un paio di tizi con la boba, trick fatto sulla faccia della terra solo dall’argentino d’Alessandro. Degno di essere venerato, quando si cimenta con successo in un triplo sombrero. Ora ci attendiamo una prestazione altrettanto eclatante alla battuta di pesca di domani.

IL BAUSCIA: 9 per la simpatia. Pur essendo un destro (che da ancora del Lei al pallone), il maratoneta insiste a giocare sulla fascia sinistra del campo. Soffre il campo pesante, che rallenta le sue ripartenze brucianti (......). Mesi e mesi di corse senza una meta per Canary Wharf mostrano comunque notevoli miglioramenti sul punto di vista atletico. Stantuffa sulla fascia di competenza come un dannato elargendo anche qualche assist di pregevole fattura (la modestia, qualità qui sconosciuta). Dopo pochi minuti però gelo sul volto dei compagni di squadra, che intuiscono sin da subito che oltre che dagli avversari, il pericolo in area è rappresentato anche dal maratoneta, che invece di spazzare brutalmente, si cimenta in una rabona, comunque efficace…..Passano i minuti e si toglie anche lo sfizio del gol. Progressione dalla destra di GodEsteban, velo geniale di Facundo Ciciriello e Il Bauscia, a folle velocità dalla sinistra, insacca la palla direttamente nell’angolino sinistro. Esultanza da bimbominchia e sofisticata antisportività dichiarando agli avversari che non segnava sui campi di Francavilla da circa 3 anni e mezzo. Il gladiatore Calboni intanto si inginocchia e grida incredulo al cielo: “Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”. Pecca in fase di copertura in alcune occasioni e commovente quando tenta di scartare il fratello con un trick da quattordicenne.

FACUNDO CICIRIELLO: 9 Mastino di centrocampo, il giovane Facundo insegna calcio. Recupera una quantità abnorme di palloni, sguizza tra gli avversari come le anguille tra le cosce di Valeria Marini nel capolavoro incompreso di Bigas Luna: Bambola. Geniale sul velo sopracitato, e devastante in area di rigore. Duetta con GodEstaban in maniera sopraffina. Da menzionare la chiofa devastante sganciata da fermo e con violenza inaudita che colpisce il portiere avversario….il quale, subita l’onta, non è stato più lo stesso! In Facundo we trust!

GODESTABAN: 9 Fa dei difensori avversari carne da macello. Se ne trascina 4/5 prima di sganciare i siluri. Capocannoniere indiscusso della gara con 5 reti, alcune davvero degne di nota, colpisce anche un palo, e fa fumare le palle all’arcigno Facundo, che poco apprezza i tiri direttamente in porta avversaria dalla nostra area di rigore. Benché abbia uno stile di vita molto dissoluto, riesce a propinare costantemente buon calcio in tutte le zone di campo. Suntuoso nella verticalizzazione finale per il gol di ZorroBoban. Insomma geniale ed efficace come nessuno. Finita la doccia, in pieno delirio di onnipotenza, candidamente confessa: “Mi devo assolutamente comprare la maglia di Dijorkaeff”.

ZORROBOBAN: 10 e lode – Fedele alla massima di Nietzsche: “La strada per la grandezza passa attraverso il silenzio”, l’Iniesta di lu Salentu passa i primi 20 minuti ad elargire cappelle, a far innervosire il mestierante Calboni, e a far venir venire fuori tutto lo spirito da crocerossino del Maresciallo che non smette mai di incoraggiarlo. Poi la metamorfosi, capisce che la panza non gli consente di fare tutta la fascia, capisce che il piede destro non va come lui vorrebbe, capisce che Calboni è un tigre pronta a prenderlo a pedate nell’ano da un momento all’altro, ed ecco l’intuizione di ZorroBoban: “mi trincero in attacco”. La squadra passa ad un 2-2-2. Il Maresciallo corre come un forsennato, il principe del foro impreca come un alpino cegliese, ma ZorroBoban se ne frega, lui è il nostro terminale da attacco. Arrivano 3 palloni, e lui colpisce con arrogante brutalità. L’Ultimo gol è da levare le mazzate dalle mani: servito egregiamente da GodEstaban, lui poggia in porta con una sufficienza sconcertante e la palla rotola lentissimamente oltre la linea di porta…..Compagni e spettatori in delirio. Un trionfo! Il becero tifoso che urlava il suo nome la notte di San Silvestro in piena estati da ginepro è stato appagato.

Ora lettori del blog, se volete scontrarvi contro questa armata brancaleone basta dire ora e luogo, noi ci saremo con quella consapevolezza che ormai ci contraddistingue e ci porta a dire, senza paura di iperbole alcuna, di poter fare il culo a tarallo a tutti quanti.

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