Si sa, quando si è lontani da
casa, e le vacanze si appropinquano, non passa giorno che si chiami ad amici e
conoscenti per organizzare qualcosa. Ed ecco allora che stimati professionisti
si incontrano per svolgere qualsiasi attività degna della migliore tradizione
impiegatizia italiana: battute di pesca di fantozziana memoria, mangiate e
bevute in posti riecheggianti i fasti cazzeggianti di un tempo, e soprattutto il
più classico dei classici: la partita di calcetto. Il prepartita è
caratterizzato dal solito clima del volemose bene, foraggiato anche dal gesto
del Milan di ritirare dal campo la sua squadra causa insulti razzisti ad un suo
giocatore (tutte le scuse son buone per finir di lavorare prima!!!!). Ecco che
quindi il Maresciallo, sulla scia della decisione rossonera e per dare il pieno
appoggio ad un nostro compagno di squadra, sentenzia: “Lo dico sin da ora, noi
ritireremo la squadra se dovessimo sentire cori beceri verso quel frocio di
ZorroBoban”.
Ore 20:00 tutti in campo. La formazione
di stimati professionisti scende in campo ostentando panze ben tornite ed una
freschezza atletica che da tanto coraggio agli avversari. Riscaldamento
imbarazzante, il portiere ci incita a tirar in porta per aiutarlo a prendere le
misure, ma i nostri tiri si infrangono miseramente sulla rete di recinzione.
Paure e tormenti lacerano il nostro spirito goliardico. Nessuno lo dice, ma
tutti lo pensano: “Sarà una mattanza!”. La squadra avversaria è imbottita di
talenti purissimi e cristallini che giocano finanche 5 partite alla settimana,
e già in passato abbiamo dato loro modo di fustigarci. Tra un tiro e l’altro si
parla di schema. Alla mattina, il saggio della squadra proponeva un 4-1-1 per
limitare le folate offensive, con l’imprescindibile regola: tutti dietro la
linea della palla. Ora si discute se sia il caso di essere più smaliziati, ed
adottare lo schema ad albero di Natale di ancellottiana memoria: 3-2-1. Si opta
per questo schema, ed il saggio e coriaceo centrale difensivo, il Rag. Calboni,
capisce subito che ci sarà da soffrire e sudare. Scendiamo in campo con
LEONARDO tra i pali, ZORROBOBAN sulla destra, RAG. CALBONI al centro, IL
BAUSCIA sulla sinistra, IL MARESCIALLO mediano di destra con licenza di
offendere, FACUNDO CICIRIELLO mediano centrale metodista, GODESTEBAN unica
punta.
Ore 20:05 fischio di inizio.
Primi sentori della strage, dopo pochi minuti di stoica resistenza cediamo il
fianco e vediamo castigati. Pochi minuti dopo, con rasoiata chirurgica dopo una
bella azione personale GodEsteban insacca il portiere avversario: 1 – 1. Inizia
la nostra cavalcata trionfale. Avversari massacrati, il tabellino finale
sancisce un +6/7 goals per noi, ZORROBOBAN è portato in trionfo. Gli avversari
si incazzano!!! Ma passiamo alle pagelle.
LEONARDO: 9 New Entry della
formazione, si presenta al campo con divisa di portiere nuova di zecca e con le
movenze di uno che sa. Si riscalda in maniera professionale, ed è preso ad
esempio di rettitudine anche dai nostri avversari, che invitano il loro
portiere a prendere esempio dal nostro. Prima della partita lo avvisiamo che
molto probabilmente sarà sottoposto ad una miriadi di tiri nemici spaventosa, lui
sogghigna in maniera rassicurante. Subito messo alla prova dalle bombarde
nemiche risponde sempre a tono. Uscite puntuali e rilanci opportuni ad
innescare i nostri. Insomma la tradizione che vede i portieri italiani essere i
migliori al mondo è confermata (lo straniero CdM84 è ormai un lontano
ricordo!). Rassicurante come Zoff, scenico come Walter Zenga, viveur come
Peruzzi, il portierone si cimenta in parate funamboliche. Da raccontare ai posteri
il colpo di reni in posa plastica a negare la gioia del goal al nemico. Porta
salva, ed orgiastico “uuuuuuaaaaahhhh” per sottolineare la prodezza tra i pali.
Compagni di squadra esaltati e già pronti a ripartire. Durante il terzo tempo
al pub, Leonardo spiega la tecnica respiratoria utilizzata per l’occasione.
Compagni in estasi, secondo giro di birra già in rampa di lancio.
RAG CALBONI: 9 Monumentale. Ligio
al dovere come un balilla, lo stimato principe del foro tiene la posizione con
temperamento cosacco. Ultimo baluardo difensivo corre come un mulo da
combattimento malese per sopperire alla pigrizia di alcuni suoi compagni di
reparto rimasti in attacco in cerca di vana gloria. Urla e sbraita come un
mastino napoletano: “Pizza vagnu turnati”, “CCCCCCCristo qui ce ne sono 2 soli”,
“Leo torna!!!!!!”. Richiama tutti all’ordine, mentre gli avversari si
infrangono contro il suo muro. Ad un certo punto, con i testicoli fumanti,
prende palla e si invola sganciando un tiro non meglio identificato da
centrocampo. Fondamentale la sua moral suasion sui compagni ed il suo acume
tattico. Quando passiamo sopra di due goal, il Rag Calboni urla: “Schema
Papadopulu”. Ci assestiamo su un 4-1-1 per poi passare ad un pericolosissimo 2-2-2,
quando ZORROBOBAN decide di fare l’Inzaghi della situazione. Ma il Rag. Calboni
non molla la difesa, stoicamente continua a sancire il suo incontrastato dominio
su quella zona di campo. Con lui e Leonardo il risultato è in cassaforte già
dopo la mezz’ora.
MARESCIALLO: 9 Fondamentale su
tutta la fascia destra del campo, dove corre e si danna causa mancanza a volte
del compagno ZORROBOBAN. Il braccio schumato della legge, è allora costretto a
sovrapporsi a se stesso personificando contemporaneamente l’asse devastante che
fu Maicon-Zanetti. Prende palla in difesa, lancia i compagni e si toglie
svariate volte la libido del goal. Prestazione suntuosa, anche se nel
pomeriggio aveva avuto serissimi (per i suoi famigliari) problemi intestinali.
Ma fedele al suo motto Nec Recisa Recedit, il Maresciallo fa egregiamente il
suo dovere, su una parte del campo presieduta dagli avversari più rognosi.
Sublime quando scarta un paio di tizi con la boba, trick fatto sulla faccia
della terra solo dall’argentino d’Alessandro. Degno di essere venerato, quando
si cimenta con successo in un triplo sombrero. Ora ci attendiamo una
prestazione altrettanto eclatante alla battuta di pesca di domani.
IL BAUSCIA: 9 per la simpatia.
Pur essendo un destro (che da ancora del Lei al pallone), il maratoneta insiste
a giocare sulla fascia sinistra del campo. Soffre il campo pesante, che
rallenta le sue ripartenze brucianti (......). Mesi e mesi di corse senza una meta per
Canary Wharf mostrano comunque notevoli miglioramenti sul punto di vista
atletico. Stantuffa sulla fascia di competenza come un dannato elargendo anche
qualche assist di pregevole fattura (la modestia, qualità qui sconosciuta). Dopo
pochi minuti però gelo sul volto dei compagni di squadra, che intuiscono sin da
subito che oltre che dagli avversari, il pericolo in area è rappresentato anche
dal maratoneta, che invece di spazzare brutalmente, si cimenta in una rabona, comunque efficace…..Passano
i minuti e si toglie anche lo sfizio del gol. Progressione dalla destra di
GodEsteban, velo geniale di Facundo Ciciriello e Il Bauscia, a folle velocità
dalla sinistra, insacca la palla direttamente nell’angolino sinistro. Esultanza
da bimbominchia e sofisticata antisportività dichiarando agli avversari che non
segnava sui campi di Francavilla da circa 3 anni e mezzo. Il gladiatore Calboni
intanto si inginocchia e grida incredulo al cielo: “Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”.
Pecca in fase di copertura in alcune occasioni e commovente quando tenta di
scartare il fratello con un trick da quattordicenne.
FACUNDO CICIRIELLO: 9 Mastino di
centrocampo, il giovane Facundo insegna calcio. Recupera una quantità abnorme
di palloni, sguizza tra gli avversari come le anguille tra le cosce di Valeria
Marini nel capolavoro incompreso di Bigas Luna: Bambola. Geniale sul velo
sopracitato, e devastante in area di rigore. Duetta con GodEstaban in maniera
sopraffina. Da menzionare la chiofa devastante sganciata da fermo e con
violenza inaudita che colpisce il portiere avversario….il quale, subita l’onta,
non è stato più lo stesso! In Facundo we trust!
GODESTABAN: 9 Fa dei difensori
avversari carne da macello. Se ne trascina 4/5 prima di sganciare i siluri. Capocannoniere
indiscusso della gara con 5 reti, alcune davvero degne di nota, colpisce anche
un palo, e fa fumare le palle all’arcigno Facundo, che poco apprezza i tiri
direttamente in porta avversaria dalla nostra area di rigore. Benché abbia uno
stile di vita molto dissoluto, riesce a propinare costantemente buon calcio in
tutte le zone di campo. Suntuoso nella verticalizzazione finale per il gol di
ZorroBoban. Insomma geniale ed efficace come nessuno. Finita la doccia, in
pieno delirio di onnipotenza, candidamente confessa: “Mi devo assolutamente
comprare la maglia di Dijorkaeff”.
ZORROBOBAN: 10 e lode – Fedele alla
massima di Nietzsche: “La strada per la grandezza passa
attraverso il silenzio”, l’Iniesta di lu Salentu passa i primi 20 minuti ad elargire
cappelle, a far innervosire il mestierante Calboni, e a far venir venire fuori
tutto lo spirito da crocerossino del Maresciallo che non smette mai di
incoraggiarlo. Poi la metamorfosi, capisce che la panza non gli consente di
fare tutta la fascia, capisce che il piede destro non va come lui vorrebbe,
capisce che Calboni è un tigre pronta a prenderlo a pedate nell’ano da un
momento all’altro, ed ecco l’intuizione di ZorroBoban: “mi trincero in attacco”.
La squadra passa ad un 2-2-2. Il Maresciallo corre come un forsennato, il
principe del foro impreca come un alpino cegliese, ma ZorroBoban se ne frega,
lui è il nostro terminale da attacco. Arrivano 3 palloni, e lui colpisce con
arrogante brutalità. L’Ultimo gol è da levare le mazzate dalle mani: servito
egregiamente da GodEstaban, lui poggia in porta con una sufficienza
sconcertante e la palla rotola lentissimamente oltre la linea di porta…..Compagni
e spettatori in delirio. Un trionfo! Il becero tifoso che urlava il suo nome la
notte di San Silvestro in piena estati da ginepro è stato appagato.
Ora lettori del
blog, se volete scontrarvi contro questa armata brancaleone basta dire ora e
luogo, noi ci saremo con quella consapevolezza che ormai ci contraddistingue e
ci porta a dire, senza paura di iperbole alcuna, di poter fare il culo a
tarallo a tutti quanti.
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