sabato 26 maggio 2012

Un popolo che dimentica la sua storia, non ha futuro!

Visto che ieri nessuno tra i notabili giornalisti (scusa Goebo, ma mi piace esagerare ogni tanto!) di questo blog l'ha ricordato, "ghe pensi mi".

Il calcio è uno sport meraviglioso, che nel giro di 90 minuti regala le emozioni più disparate: gioia, tristezza, esaltazione, senso di impotenza, barzottismo...Spesso, selezionate due persone a caso da un campione casuale semplice (possibilmente non dalla fabbrica Fiat di Termini Merese), una tiferà per la squadra X, l'altra per la squadra Y. Ed ecco la seconda meraviglia del calcio, che ci completa come umanità tutta: perche se X è felice, Y è triste, se X è esaltato, Y è disperato, se X ce l'ha barzotto......consiglio ad Y di allontanarsi!!!!!

Però come detto questa pletora di emozioni si condensa spesso in soli 90 minuti, rendendo questo sport molto vibrante ed è facile quindi incappare negli estremi comportamentali della psiche umana (quando si arriva ai 120 e passa, li scattano anche altri comportamenti che fanno crollare anche le più solide basi della microeconomia e  della finanza comportamentale; primo tra tutti, il teppismo domestico, nonchè la distruzione di tutto cio che ci circonda!!!),

Per noi italiani il calcio è parte integrante della nostra vita, persino le donne ci si dedicano, ostentando quella misera conoscenza che possiedono in materia. Infatti se fino a 20 anni fa, vedevano le partite solo per sbavare innanzi ai quadricipiti dopati di Del Piero (un grande uomo!), adesso hanno anche l'arroganza di cercare di capire il fuorigioco o la diagonale difensiva...
Il calcio ci accompagna dal mattino, alla sera....di calcio si discute, ci si incazza, ci si appagna, ci si litiga, e grazie a lui, che spesso sentiamo il bisogno di sentire amici lontani, o persone con cui non ci si parla da tempo immemore. Il calcio alla fine riconcilia tutto e tutti.
 Deve aver pensato proprio questo la sera di quel 25 maggio 2005, il nostro collega Casciavit. Me lo immagino solo sul suo divano, camicia bianca Pirelli e borsello a tracolla munito, mentre nel primo tempo in piena estati mistica, pensa a cosa dire per insultare i suoi amici non vincenti; e nel secondo tempo, cupo in volto, trincerato a casa, stacca il telefono e fa esplodere il cellulare.

Son passati 7 anni, ma noi non dimentichiamo!



Mauro Suma, You never walk alone!!!

Saluti facoltosi a tutti.

1 commento: