Il mondo ormai sta cambiando
e cambierà di più
Ma non vedete nel cielo
quelle macchie di nero e di blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno
È la pioggia che va, e ritorna il sereno
e cambierà di più
Ma non vedete nel cielo
quelle macchie di nero e di blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno
È la pioggia che va, e ritorna il sereno
(shel shapiro, i rokes. In ricordo di Casciavit)
In una tranquilla e piovosa domenica nell'operoso nord-est, mentre il nostro fido Bauscia corre la Maratona di New York al Friuli di Udine va in scena l'armata (sic!) nerazzurra.
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Insomma in casa della formazione che ricorda per colori squadre di dubbia moralità e dubbio gusto, scende un campo la solita Inter con l'unica novità di Taider a centrocampo a scapito di Kovacic.
L'Udinese invece presenta gente sconosciuta anche ai magazzinieri che faticano ad assegnare le maglie. Maglie che recano lo sponsor di un tipo che vende biciclette, sempre lì nell'operoso nord-est.
Adeguatasi immediatamente all'ambiente, l'Inter si mette a macinare gioco e intorno al 20esimo si capisce il tempo è maturo per domare le zebrette. E infatti con un uno-due micidiale su calci piazzati, Palacio e Ranocchia sbrigano la pratica Udinese.
Il terzo gol di Alvarez arriva a tempo quasi scaduto, ma l'Inter oggi non ha rischiato nulla e ha dominato, complice anche la peggiore Udinese degli ultimi anni, squadra che è riuscita a perdere senza fare gol contro il Milan e abbiamo detto tutto...
Più che pagelle oggi vorrei dare degli spunti:
- Palacio, come disse Confucio, vi rompe il culo! Sembra sempre lì, un pò assonnato, un pò gobbo, ma non perde una palla e ha l'istinto del killer.
- La difesa sembra migliorare ma il ritorno di Campagnaro sembra fondamentale. Peccato per l'ennesino infortunio di Samuel. Il suo sguardo mentre usciva faceva paura!
- Guarin è un grande giocatore, non fosse che gli parte l'embolo ogni tanto e si allugna il pallone con tanto di fallo annesso assurdo. Però quando cerca di sfondare il palo da 8 metri fa gasare come una bestia.
- Alvarez, non l'avrei mai detto, ma sta davvero giocando da dio. Resta il dato statistico che quando lui segna o la partita è già archiviata opppure perdiamo o pareggiamo. L'ultimo ostacolo da abbattere è quindi la rogna che si porta addosso, ma ci lavoreremo..
- Cambiasso. Cambiasso. Non ha bisogno di aggettivi, lui è Cambiasso. Punto.
Bauscia torna subito, sta corazzata spetta à te!
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